Le raccomandazioni della società civile al Forum Globale Migrazioni e Sviluppo in Ecuador

da | Gen 27, 2020 | Migrazioni e sviluppo

Ogni anno il Sistema delle Nazioni Unite organizza un Forum globale su migrazioni e sviluppo che raggruppa i governi di tutti i paesi e rappresentati della società civile e di associazioni di migranti. Esso è giunto alla dodicesima edizione, svolgendosi in questi giorni a Quito in Ecuador.

Nel Forum si presentano e discutono pratiche e politiche per migliorare la governance delle migrazioni e il loro contributo allo sviluppo sostenibile sia dei paesi di origine che di quelli di transito e destinazione. Ovviamente la questione dell’inclusione sociale ed economica è sempre al centro dell’attenzione.

La settimana scorsa durante l’apertura di uno spazio comune del Forum, la co-presidente delle organizzazioni della società civile, Stella Opoku-Owusu, ha preso la parola per presentare le questioni e raccomandazioni di cui i governi dovrebbero tenere conto. Queste raccomandazioni sono state condivise nei giorni precedenti il Forum durante l’incontro della società civile.

Sono due le questioni che hanno attratto maggiore attenzione. La criminalizzazione dei migranti e gli sfollamenti causati dagli eventi climatici. Questioni che non sono presenti nell’agenda di discussione del Forum dei governi, ma che invece dovrebbero assumere una importanza centrale.

Le raccomandazioni della società civile sono focalizzate su cinque priorità tematiche, differenti ma interrelate.

  1. Gli effetti del cambiamento climatico vanno al di là dei confini tra Stati. Sono fenomeni transnazionali, regionali e globali. Perciò, per affrontarli è necessaria una azione collettiva, una cooperazione tra Stati, che deve coinvolgere anche gli attori locali, gli esperti, gli accademici e anche le reti della società civile. I legami tra cambiamento climatico e mobilità umana sono complessi, e tuttavia il focus dovrebbe essere il contrasto al cambiamento climatico e non le migrazioni. Focalizzarsi troppo sul numero dei migranti e degli sfollati provocati dal cambiamento climatico rischia di nutrire la falsa narrativa dell’invasione.
  2. Le città svolgono un ruolo importante nell’offrire condizioni di sicurezza per i migranti. In tal senso, le cosiddette città santuario rappresentano una importante alternativa alla criminalizzazione dei migranti e delle migrazioni. I rappresentanti della società civile riconoscono l’importanza di sostenere valori umani condivisi e chiedono di fermare immediatamente le interferenze nelle missioni di ricerca e salvataggio umanitarie in mare. Inoltre si chiede che i governi facciano ben attenzione al linguaggio che perpetua l’idea che i migranti in sé siano “illegali”, e che perciò non siano meritevoli di accesso ai diritti, o alle narrative che mostrano i migranti come responsabili della mancanza di lavoro per gli autoctoni. Tutto ciò amplifica una opinione pubblica negativa e crea anche le basi per l’adozione di politiche discriminatorie.
  3. Il focus dovrebbe consistere nell’accesso dei migranti ai diritti e non solo ai servizi, enfatizzando il rispetto della dignità e dell’umanità di tutti i migranti al di là degli status giuridici.
  4. Partenariati efficaci, che coinvolgono tutti gli attori necessari a livello locale e nazionale e transnazionale, sono essenziali per sostenere politiche migratorie per il lavoro e pratiche dignitose così come l’accesso a lavori dignitosi in condizioni sicure. Come esempio positivo, il Global Compact per le Migrazioni ha offerto una opportunità importante ai sindacati e alla società civile in Nepal, Bangladesh, India e Sri Lanka, di impegnarsi in modo più efficacie per lavorare assieme ai governi sulle migrazioni per motivi di lavoro.
  5. I bisogni dei migranti nei movimenti di migrazione mista devono essere soddisfatti applicando i principi umanitari, al di là dello status giuridico, e in partenariato con tutte le agenzie, le organizzazioni della società civile e gli attori statali locali.

Tre raccomandazioni evidenziano l’importanza delle seguenti questioni trasversali:

  • I giovani, sia migranti sia delle comunità di accoglienza, sono cittadini attivi e impegnati che creano soluzioni innovative per l’integrazione dei migranti. Devono essere ascoltati e presi in considerazione.

  • Il ruolo volitivo e la leadership delle donne e delle ragazze devono essere riconosciuti senza cadere in concessioni meramente simboliche.

  • Le diaspore e le organizzazioni dei migranti hanno un ruolo enorme da giocare per lo sviluppo sostenibile attraverso i loro legami con i paesi di origine e destinazione, e nel contrastare la cattiva informazione e nello sfidare gli stereotipi negativi.

Infine, la co-presidente Opoku-Owusu ha evidenziato come sia possibile trovare innumerevoli buone pratiche promosse da tanti e diversi attori coinvolti nelle migrazioni e nello sviluppo. Le organizzazioni della società civile sono pronte a lavorare in partenariato con i governi locali e nazionali e con gli altri portatori di interesse, per portare avanti azioni concrete e comuni.

#FacesofMigration

Volti delle Migrazioni