«Nella malattia alcuni vivono un sentimento di ingiustizia, come se una potenza misteriosa e cieca volesse punirli, altri sperimentano la vicinanza misericordiosa di Dio che vuole salvarli... La giornata del malato è giornata di preghiera perché ci sia sollievo per chi soffre e tutti accolgano l’amore che rende capaci di amare, di essere misericordiosi come il Padre celeste è misericordioso». Sono parole dell'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, che ha guidato questa mattina, venerdì 11 febbraio, dal santuario del beato don Gnocchi, la Liturgia della Parola in occasione della XXX Giornata Mondiale del Malato.
«Molta strada rimane ancora da percorrere per assicurare a tutti i malati, anche nei luoghi e nelle situazioni di maggiore povertà ed emarginazione - è un passaggio del messaggio di Papa Francesco - le cure sanitarie di cui hanno bisogno; come pure l’accompagnamento pastorale, perché possano vivere il tempo della malattia uniti a Cristo crocifisso e risorto». «Ciò che abbiamo vissuto negli ultimi due anni - si legge invece nella "Lettera ai curanti" firmata dai vescovi italiani - vi vede impegnati fino all'estremo delle vostre risorse e ha messo a dura prova la vostra dimensione professionale e personale. Questa Giornata è l'opportunità per indirizzarvi un pensiero grato e rendervi onore. Le nostre parole sono appena sufficienti per esprimere e apprezzare il vostro impegno». «La malattia fa spesso emergere la dimensione della solitudine - è un passaggio dell'intervista che "Vita" ha fatto al presidente della Fondazione, don VIncenzo Barbante -. È fondamentale saper accompagnare l’assistenza con la dimensione dell’ascolto e della relazione». LEGGI IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO LEGGI LA RIFLESSIONE DELL'ARCIVESCOVO DI MILANO LEGGI LA LETTERA AI CURANTI DEI VESCOVI ITALIANI LEGGI L'INTERVISTA DI "VITA" AL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE
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