«Abbiamo condiviso una quaresima durissima - scrive don Vincenzo Barbante - travolta da questa drammatica pandemia che ha segnato i nostri stili di vita, ma anche il cammino di Fondazione a servizio dei più fragili. Siamo testimoni di atti di coraggio e di instancabile dedizione da parte di molti, ma anche di manifestazioni di paura, egoismo, ipocrisia, fuga, opportunismo... Mentre preghiamo ed esprimiamo il più vivo cordoglio per tutte le vittime del male e per la sofferenza di tante famiglie, la fede nel Dio della vita ci spinge con forza a credere che il male e la morte non potranno mai offuscare la solidarietà e la passione per la vita di quanti hanno dato tutto se stessi per gli altri». |